Educazione civica pilastro di democrazia e cultura.

Educazione civica pilastro di democrazia e cultura.

Conoscere la Costituzione del proprio paese è fondamentale per la crescita culturale e sociale e, non da ultimo, per il rispetto del bene comune.

La Costituzione italiana è entrata in vigore il 1° gennaio del 1948. 

La nostra Carta costituzionale indica i diritti e i doveri dei cittadini e l’organizzazione dello Stato. Tutti i cittadini sono titolari di diritti e sono obbligati ad osservare doveri. 

Sui diritti, sui doveri e sulla responsabilità personale si fonda la vita di una comunità. L’equilibrio tra diritti e doveri, la tutela delle persone e dei beni individuali e collettivi dentro un sistema statale che forma una comunità è regolato e garantito, nelle democrazie, da una legge fondamentale che si chiama Costituzione”.

A cosa serve l’educazione civica?

Serve, oltre a ricordarci i diritti ed assolvere i doveri, per responsabilizzare il cittadino, a renderlo partecipe alla vita civica, culturale e sociale del proprio paese, ad utilizzare con consapevolezza gli strumenti di comunicazione digitale e quindi ad avere una giusta sensibilità nell’utilizzo dei social network e nell’uso di internet.

Serve ad imparare a contrastare il linguaggio dell’odio, serve a rispettare chi è portatore di disabilità e disagio, serve a contrastare la violenza di genere, a dialogare sui temi degli ideali, del rispetto, della legalità, dell’ambiente in cui si vive, della  solidarietà, delle persone che hanno avuto un ruolo nel paese, su chi “ha dato o dedicato la vita” per una società migliore o su chi continua a combattere per i diritti dei più deboli, delle donne, per la giustizia, la libertà, l’uguaglianza.

L’educazione civica è sempre stata (a fasi alterne) materia scolastica e, a partire da quest’anno, gli studenti riprenderanno a  trattarla purtroppo per sole 33 ore nell’arco dell’anno. Io sono convinta che l’educazione civica debba essere considerata una materia al pari di tutte le altre previste nei cicli di studio e debba essere (come dico nel titolo di questo breve articolo), pilastro centrale della formazione scolastica.

Allora perché solo 33 ore all’anno? E perché è stata considerata (dalle Linee guida) una materia di “matrice valoriale”?

Perché dovrà necessariamente fungere da raccordo e approfondimento con le altre discipline verso una formazione civica. Se gli studenti saranno accompagnati allo studio e alla comprensione della nostra Costituzione, al vero significato del rispetto dell’altro nella vita quotidiana come in rete, al rispetto  dell’ambiente che li circonda, ad innamorarsi del nostro patrimonio culturale e del territorio, come anche alla comprensione dei principi che sostengono l’educazione alla salute e dei beni comuni, allora, gli obiettivi (previsti dall’Agenda 2030 dell’ONU), saranno stati raggiunti.

A questo serve l’educazione civica, impegnarsi per rendere migliore la nostra società.



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