FOCUS AMBIENTE

L’importanza dell’interesse alla questione ambientale.

Si colloca tra  i principi  fondamentali della  Costituzione l’articolo 9, che  recita,  in accordo  con  la sua  ultima modifica,  che ha visto  l’apposizione  degli ultimi  due periodi: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio  storico e artistico della Nazione. Tutela l'ambiente,  la   biodiversità  e  gli  ecosistemi,  anche  nell'interesse  delle   future  generazioni.  La  legge  dello   Stato  disciplina  i modi e le  forme di  tutela   degli animali”. 

I padri e le madri costituenti colsero, ben prima che la questione ambientale si facesse largo nel panorama internazionale degli anni ’60 del secolo scorso, la necessità di porre come punto cardine della Repubblica italiana la ricerca scientifica oltre che il paesaggio, elemento d’identità nazionale. 

Tale lungimirante interesse non ha però trovato il dovuto seguito. Ci è stato consegnato un ambiente martoriato, considerato più come miniera da cui attingere che non supporto necessario alla vita e vita esso stesso, per questo da rispettare, preservare e, ove possibile, risanare.

Si pone come necessario formare le nuove generazioni alla consapevolezza, all’intervento attivo, ciascuno nel proprio piccolo, che deve essere supportato da una fiducia nelle istituzioni, materializzata nell’interesse e nell’investimento delle stesse sulla questione ambientale nel suo insieme. È solo grazie all’avanzamento tecnico e scientifico che si ha la possibilità di affrontare sfide sempre più cogenti, quali, tra le altre, adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici. Non vi è presa di coscienza del problema senza divulgazione e non vi è letteratura scientifica da divulgare in modo trasparente e completo senza ricerca, linfa del progresso nazionale. Investire nell’educazione dei più giovani equivale a fare un investimento a lungo termine, che non vada a vantaggio solo del privato cittadino, quanto della collettività tutta, per superare il pericoloso egoismo che si cela dietro il principio “Not in my back yard” ed adottare invece una visione sistemica, del problema prima e della soluzione da implementare poi. 

La Convenzione Europea del Paesaggio del 2000, nel suo primo articolo definisce, con il termine Paesaggio “una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni”. Da questa definizione si rende palese non solo come il paesaggio non sia immutabile, quanto anche come i cittadini di un territorio siano soggetti attivi nella sua condizione e percezione. Sta quindi a noi, in qualità di cittadini italiani, impegnarci attivamente al mantenimento delle peculiarità paesaggistiche nazionali, motivo di vanto, e al recupero di tutte quelle zone, siano esse aree vaste o piccole piazze di quartiere, che vertono in un cattivo stato di salute, contaminate o abbandonate al degrado. 

La Costituzione italiana fornisce gli spazi entro cui ci è possibile agire, sta a noi farlo e farlo bene, evitando di rimanere indifferenti ad un tema, l’ambiente, condizionante la vita di ciascun cittadino. 

 articolo scritto dal Dott. Ing. Francesca Lazzari


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