Rubrica: "In memoria delle vittime del terrorismo e vittime del dovere." ep.2
STORIE DI EROI DEI NOSTRI TEMPI.
Gli
uomini e le donne che ricordiamo in questa rubrica, servitori dello Stato, hanno scelto di
anteporre il senso del dovere all’istinto umano di sopravvivenza, mettendo in
atto quotidiani gesti eroici come nelle storie di quei guerrieri valorosi che ci
hanno raccontato fin da bambini.
Roberto
Antiochia, di origine ternana, era a Roma quando è avvenuto l’omicidio del
Commissario Giuseppe Montana, Antiochia era stato parte della squadra Catturandi
proprio sotto la guida di Montana, e sapeva che il prossimo obiettivo sarebbe
stato Ninni Cassarà.
La
scelta di Roberto ci dice molto di lui, la decisione presa con estrema lucidità
e consapevolezza del rischio a cui sarebbe andato incontro, ci deve far
riflettere sul valore della fedeltà di quest’uomo verso lo Stato, verso i suoi
colleghi, onorando quella scelta di indossare l’uniforme per proteggere e
servire la Patria, un valore assoluto.
Nel
momento estremo del pericolo di vita Antiochia è stato fedele al suo istinto di
proteggere, tentando con il suo corpo di frapporsi tra i colpi di kalashnikov
esplosi dai loro sicari verso Ninni Cassarà.
Con le
parole della madre di Roberto, alla quale rivolgo un pensiero amorevole da
madre, voglio ricordare anche il dolore di chi resta. In una lettera che
Saveria Antiochia scrisse all’allora Ministro dell’Interno, parlava così di suo
figlio: “Roberto aveva un ideale di giustizia e legalità, sperava di dare un
volto nuovo e più efficiente alla Polizia, credeva di poter combattere malavita
e mafia, credeva di poter migliorare questa società corrotta e degradata.”
Dopo
l’omicidio di suo figlio, Saveria Antiochia ha combattuto fino alla fine dei
suoi giorni contro la mafia e la criminalità, è entrata nelle scuole per
esaltare la legalità raccontando la sua storia fornendo il suo contributo nella
società con l’obiettivo di renderla migliore, proprio come suo figlio avrebbe
continuato a fare se non fosse stato strappato violentemente alla vita.
È in loro memoria che dobbiamo coltivare il seme della legalità, ed essere grati, quotidianamente, a coloro che ogni giorno in servizio tutelano le nostre libertà e sono i garanti della nostra sicurezza in un contesto, non sempre consapevole dell’importanza del loro ruolo e della loro fondamentale presenza.



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