Rubrica: "In memoria delle vittime del terrorismo e vittime del dovere." ep.4

STORIE DI EROI DEI NOSTRI TEMPI. 


GIUSEPPE MONTANA,  detto BEPPE

Commissario della squadra mobile di Palermo. Fu anche stretto collaboratore del vicequestore Ninni Cassarà. A Catania aveva già operato arrestando i boss Nunzio Salafia e Antonino Ragona, bracci destri di Nitto Santapaola.

A 34 anni Beppe Montana è già un investigatore esperto ed apprezzato. Solo dopo la sua morte si scoprì che la sua decisione di affittare una casetta a Porticello non fu un caso…. Voleva tenere sott’occhio una zona ad alta densità mafiosa, quella della costa est di Palermo, che riunisce i comuni del “triangolo della morte” (Bagheria, Casteldaccia, Altavilla Milicia) teatro, pochi anni prima, della seconda guerra di mafia che insanguinò la provincia di Palermo. Anche nelle giornate di vacanza, dunque, non cessava la sua lotta contro Cosa Nostra.

Lui stesso aveva dichiarato: "Bisogna cercare in quel tratto di costa compreso tra Bagheria, Porticello, Casteldaccia, Termini Imerese. E' lì che si nascondono decine di pericolosissimi latitanti. State pur certi che alla fine salteranno fuori grossi nomi".

Montana era ossessionato dal suo lavoro: era uno stakanovista, un mastino. Per questo gli agenti della Mobile lo chiamavano “Serpico”, come il coraggioso poliziotto italo americano.

Diceva:

A Palermo siamo poco più d’una decina a costituire un reale pericolo per la mafia. E i loro killer ci conoscono tutti. Siamo bersagli facili, purtroppo. E se i mafiosi decidono di ammazzarci possono farlo senza difficoltà”.

Pochi giorni prima di morire, il 24 luglio del 1985, aveva scardinato un gruppo dedito ad affari illeciti di livello internazionale. Otto arresti, tra cui quello del superlatitante di Prizzi Tommaso Cannella e del boss di Villabate Pietro Messicati Vitale.

È tra i pochi investigatori che della mafia prova a ricostruire un quadro completo. Cerca i collegamenti con le altre organizzazioni criminali, specialmente negli Stati Uniti e in Campania. Prova a seguire le grandi piste internazionali che facevano pervenire in Sicilia quantità enormi di capitale. Beppe Montana tocca con mano i punti nevralgici: i proventi del traffico di eroina e i grandi boss. Lo stesso aveva fatto Boris Giuliano, ucciso sei anni prima.

FUNZIONARIO DI POLIZIA UCCISO NEL PALERMITANO

(ANSA) – Palermo - 28 luglio 1985

UN FUNZIONARIO DI POLIZIA, GIUSEPPE MONTANA, E’ STATO UCCISO QUESTA SERA IN UN RISTORANTE A PORTICELLO, UNA FRAZIONE DI SANTA FLAVIA AD UNA QUINDICINA DI CHILOMETRI DA PALERMO. SUL POSTO SONO ANDATI FUNZIONARI DELLA QUESTURA E DELLA SQUADRA MOBILE.

(A cura della Dott.ssa Giulia Melchiorri)


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